LA MEDIAZIONE FAMIGLIARE
Di cosa si tratta?
La mediazione famigliare è un percorso volto alla definizione di accordi di separazione, capaci di preservare il più possibile il benessere dei membri della famiglia e, più in specifico, dei figli. Supporta la transizione da una famiglia unita ad una separata e aiuta i genitori a riorganizzare le relazioni famigliari.
A chi si rivolge?
Si rivolge a coppie, sposate o conviventi, che stanno maturando la scelta di separarsi o che sono in fase di separazione; a coppie già separate o divorziate, che intendono rivedere i propri accordi o trovare un modo per rispettarli.
Come si realizza?
Prevede una serie di incontri, da un minimo di tre/quattro ad un massimo di dieci/dodici, nei quali il mediatore guida la coppia di genitori nella redazione di accordi inerenti ai temi della separazione: affidamento e gestione dei figli, aspetti educativi, casa familiare, assegno di mantenimento, divisione dei beni, ecc. Gli incontri sono prevalentemente con la coppia genitoriale, ma è possibile che il percorso richieda incontri anche individuali. I legali o il legale coinvolti nella vicenda giuridica dovranno essere informati e potranno essere coinvolti, secondo la volontà dei genitori.
Il percorso è RISERVATO e CONFIDENZIALE, autonomo rispetto al sistema giudiziario. Può essere consigliato dal giudice e dagli avvocati, ma non può essere oggetto di relazioni o valutazioni.
Il mediatore sollecita e incoraggia i genitori a prendere responsabilmente accordi, evitando che il conflitto li conduca verso la necessità che altri prendano decisioni al posto loro e sostenendo l’efficacia di accordi costruiti da loro stessi con riferimento al benessere dei figli.
Quali sono le finalità di un percorso di mediazione?
La mediazione ha come finalità principe il riconoscimento reciproco del ruolo genitoriale e la costruzione, per quanto possibile, di cogenitorialità. Gli accordi definiti in mediazione sono il risultato di un progetto genitoriale concordato dalla madre e dal padre.
Gli accordi risponderanno alle domande: che famiglia vogliamo per i nostri figli? Come possiamo realizzarla in due case? Come possono sentirsi amati e come possono continuare ad amarci, senza sentirsi in colpa? Cosa diciamo della nostra separazione e come risponderemo alle loro domande? Come possiamo continuare ad essere genitori, pur allontanandoci e non essendo più partners?
E’ comunque sempre la coppia genitoriale a scegliere i temi da trattare e mai il mediatore: è possibile quindi che la coppia desideri trattare solo alcuni temi piuttosto che tutte le questioni necessarie alla definizione di un ricorso di separazione/divorzio.
Al termine del percorso, il mediatore redige con l’aiuto dei genitori un documento di intesa, che conterrà tutti gli elementi dell’accordo: affidamento, collocamento, calendario delle frequentazioni, aspetti educativi, assegno di mantenimento e spese straordinarie, ossia tutto ciò che i genitori avranno voluto trattare e concordare.
Quale rapporto può esserci fra il mediatore famigliare e l’avvocato?
Quando i genitori si rivolgono al mediatore possono essere seguiti da uno o più avvocati oppure possono non aver ancora intrapreso l’iter legale della separazione.
Nel primo caso, il mediatore chiederà ai genitori di informare i legali, quando ancora non lo fossero, al fine che essi siano coinvolti nel percorso di mediazione, secondo regole condivise e chiare fra tutti i soggetti coinvolti. Nel secondo caso, il mediatore valuta con i genitori il momento opportuno per coinvolgere un legale da loro scelto.
Nel percorso di mediazione il ruolo degli avvocati è importante e la collaborazione fra avvocati e mediazione, più che fra avvocati e mediatore, è indispensabile, al fine di supportare la transizione della famiglia.
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